Studio clinico per testare se il digiuno intermittente può migliorare l’efficacia del trattamento del carcinoma prostatico

In un importante sviluppo per la ricerca sul cancro, uno studio preclinico pubblicato l’8 agosto su Cancer Research ha rivelato che il digiuno intermittente aumenta sostanzialmente l’efficacia della terapia anti-androgenica nei modelli animali di carcinoma prostatico.
Questa scoperta suggerisce che le strategie dietetiche potrebbero diventare un “strumento adiuvante” fondamentale nel trattamento del cancro.
I ricercatori hanno dimostrato per la prima volta che questo approccio dietetico migliora l’efficacia di enzalutamide, un inibitore del recettore degli androgeni comunemente usato nella terapia del carcinoma prostatico.
Lo studio, co-autore Roberto Pili, MD, dell’Università di Buffalo, e Kirk A. Staschke, PhD, del Melvin and Bren Simon Comprehensive Cancer Center dell’Indiana University, ha rilevato che il digiuno a giorni alterni nei modelli murini di carcinoma prostatico ha portato a una riduzione dell’espressione e della segnalazione del recettore degli androgeni, elementi cruciali per la crescita tumorale. Inoltre, la restrizione dell’assunzione di proteine, grassi e carboidrati tramite questo metodo di digiuno ha ridotto i livelli di aminoacidi e la sintesi proteica globale all’interno dei tumori prostatici, rendendo così i tumori più sensibili al farmaco e migliorandone l’attività antitumorale. I benefici di questo approccio sono stati dimostrati in maniera consistente in più modelli murini di carcinoma prostatico.
Il dott. Pili, che è anche decano associato per la ricerca sul cancro e l’oncologia integrativa presso la Jacobs School of Medicine and Biomedical Sciences di UB, ha sottolineato che la dieta può avere un impatto significativo sulla biologia del carcinoma prostatico. La ricerca si basa sulla conoscenza che la tipica dieta occidentale, ricca di grassi e proteine animali, è stata collegata a un aumento dell’incidenza del cancro e a prognosi peggiori. Al contrario, la restrizione calorica è emersa come una strategia promettente per ridurre l’incidenza del cancro e rallentarne la progressione, con modelli preclinici che ne mostrano la capacità di ridurre fattori di crescita e ormoni circolanti che favoriscono il tumore.

Sulla base di questi incoraggianti risultati preclinici, il dott. Pili sta attivamente reclutando pazienti per trial clinici sul digiuno ristretto in pazienti con carcinoma prostatico in trattamento ormonale, nonché per un altro trial che coinvolge dieta a base vegetale e restrizione calorica in pazienti oncologici in chemioterapia. L’obiettivo finale di questa ricerca è comprendere più a fondo l’impatto delle restrizioni dietetiche sulla biologia del carcinoma prostatico e di altri tumori ormono-dipendenti, come il carcinoma mammario.

Fonte.

Trial clinico.

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