Scoperta rivoluzionaria (in vitro): inibitore selettivo di MMP7 per il trattamento del cancro
Le metalloproteinasi di matrice (MMP) sono una famiglia di enzimi che svolgono un ruolo cruciale nella degradazione e nel rimodellamento della matrice extracellulare, che è il supporto strutturale che circonda le cellule. La MMP7, nota anche come Matrilisina, è uno di questi enzimi ed è stata implicata nella progressione del cancro, in particolare nell’invasione tumorale e nelle metastasi (la diffusione del cancro ad altre parti del corpo).
Si è scoperto che la MMP7 è sovraespressa in vari tipi di cancro, incluso il cancro al pancreas. Alti livelli di MMP7 sono associati a una prognosi sfavorevole in molti tumori. Sebbene il ruolo della MMP7 nel cancro alla prostata non sia così consolidato come in altri tumori, alcuni studi suggeriscono che la MMP7 possa contribuire alla progressione del cancro alla prostata promuovendo la crescita, l’invasione e l’angiogenesi (la formazione di nuovi vasi sanguigni) del tumore.
Tuttavia, lo sviluppo di farmaci che mirano specificamente alla MMP7 è stato difficile a causa delle somiglianze strutturali che condivide con altre MMP. L’inibizione delle MMP sbagliate potrebbe portare a effetti collaterali indesiderati. Una recente svolta da parte di ricercatori dell’Università Ebraica di Gerusalemme, dell’Istituto Weizmann di Scienza e dell’Università di Tokyo offre nuova speranza per terapie antitumorali mirate incentrate sulla MMP7.
Il team di ricerca ha utilizzato un approccio pionieristico chiamato Mirror-Image Random Nonstandard Peptide Integrated Discovery (MI-RaPID) per identificare un inibitore altamente selettivo per la MMP7. Questa tecnologia ha portato alla scoperta di D’20, un peptide macrociclico unico progettato in una forma a immagine speculare utilizzando D-amminoacidi.
D’20 ha dimostrato la capacità di bloccare efficacemente l’attività di MMP7 con un alto grado di precisione senza influenzare altre MMP. Nei test di laboratorio, D’20 ha fermato con successo il movimento delle cellule di cancro al pancreas, un passo fondamentale per prevenire le metastasi.
È importante sottolineare che D’20 non ha interferito con la normale crescita delle cellule.
D’20 ha anche mostrato una notevole stabilità, mantenendo la sua struttura e funzione nel sangue umano e in condizioni simulate del sistema digestivo. Questa stabilità suggerisce che D’20 ha un forte potenziale per lo sviluppo come farmaco, poiché può funzionare efficacemente all’interno del corpo umano nel tempo.
Sebbene questa ricerca si sia concentrata principalmente sul cancro al pancreas, la scoperta di un inibitore di MMP7 altamente selettivo e stabile come D’20 è promettente per il trattamento di altri tumori in cui la MMP7 svolge un ruolo significativo, potenzialmente incluso il cancro alla prostata. Sono necessarie ulteriori ricerche per indagare gli effetti specifici dell’inibizione di MMP7 sulle cellule del cancro alla prostata e per esplorare il potenziale di D’20 come agente terapeutico per questa malattia.
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