Invikafusp Alfa: Nuova Speranza per i Tumori Avanzati e Resistenti agli Anti-PD-1 Studio di Fase 1 e 2

Nota: il reclutamento per questo studio di fase 1 e 2 era aperto anche a pazienti con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), ma il numero esatto di pazienti mCRPC arruolati è attualmente sconosciuto.

Invikafusp alfa (STAR0602), ha mostrato una promessa iniziale in un recente studio clinico chiamato STARt-001. Questo studio si è concentrato su pazienti con tumori solidi avanzati che non avevano risposto alla terapia anti-PD-1, una sfida comune nel trattamento del cancro.

Invikafusp alfa agisce attivando selettivamente specifici sottogruppi di cellule T, la potente arma del sistema immunitario contro il cancro. Questo meccanismo d’azione unico, che mira alle cellule T TCRVβ6/Vβ10, ha dimostrato risultati incoraggianti:.

  • Tasso di Controllo della Malattia (DCR): il 50% dei 28 pazienti arruolati nelle coorti di escalation della dose di Fase 1 ha raggiunto il controllo della malattia. Ciò include sia i pazienti che hanno avuto una risposta parziale (riduzione del tumore) sia quelli con malattia stabile.
  • Riduzione del Tumore: il 32% dei pazienti nelle coorti di escalation della dose di Fase 1 ha registrato una riduzione delle dimensioni del tumore.
  • DCR del Sottogruppo TMB-H: il 63% dei pazienti con tumori ad alto carico mutazionale (TMB-H) ha raggiunto il controllo della malattia all’intervallo di dose biologica ottimale.
  • Riduzione del Tumore nel Sottogruppo TMB-H: il 50% dei pazienti con tumori TMB-H ha registrato una riduzione del tumore alla dose ottimale.
  • Tasso di Risposta Oggettiva (ORR) nel Sottogruppo TMB-H: 25% Ciò significa che il 25% dei pazienti in questo sottogruppo ha registrato una riduzione significativa e confermata del tumore.
  • Espansione delle Cellule T Vβ6/Vβ10: è stato osservato un aumento di picco fino a ~500% nei pazienti a seguito del trattamento con invikafusp alfa. Ciò indica che il trattamento ha stimolato efficacemente l’espansione di questi specifici sottogruppi di cellule T.

Questi risultati, sebbene preliminari, suggeriscono che invikafusp alfa potrebbe essere un nuovo strumento prezioso nella lotta contro i tumori avanzati. La capacità di attivare il sistema immunitario in modo mirato e controllato, anche nei pazienti che hanno fallito altre terapie, rappresenta un significativo progresso nel trattamento del cancro.

Mentre la porzione di Fase 2 dello studio STARt-001 è in corso, con risultati attesi nel 2025, i dati iniziali sono un faro di speranza per pazienti e ricercatori. Il meccanismo d’azione unico di Invikafusp alfa e il suo successo clinico iniziale aprono la strada a una potenziale nuova era di immunoterapia personalizzata contro il cancro.

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