Studio di Fase 2 Adattivo su ADT e Docetaxel per mCSPC

A seguito del successo di un innovativo studio di Fase 1b che ha esplorato la terapia di deprivazione androgenica (ADT) adattiva in uomini con cancro alla prostata metastatico sensibile alla castrazione (mCSPC), i ricercatori stanno ora espandendo il loro approccio in uno studio di Fase 2 che incorpora docetaxel nel regime di trattamento.

Lo studio di Fase 1b è stato un passo fondamentale nel ridefinire il modo in cui viene somministrata l’ADT. Tradizionalmente, la terapia ormonale continua è stata la pietra miliare della gestione del cancro alla prostata avanzato, ma spesso comporta significativi effetti collaterali a lungo termine, tra cui affaticamento, perdita ossea e declino cognitivo. Per affrontare queste sfide, lo studio ha introdotto un modello di terapia dinamica e intermittente. Gli uomini con mCSPC hanno iniziato il trattamento con un analogo dell’LHRH e un nuovo agente ormonale (abiraterone, enzalutamide o apalutamide) fino a raggiungere una riduzione del PSA superiore al 75%. A quel punto, il trattamento è stato sospeso e ripreso in base ai livelli individuali di PSA e testosterone, guidato da un algoritmo adattivo.

I risultati sono stati convincenti. A 12 mesi, nessuno dei 16 partecipanti ha sperimentato una progressione radiografica della malattia, confermando la fattibilità di questo approccio adattivo. Inoltre, dopo un follow-up mediano di 26 mesi, gli endpoint secondari — tempo mediano alla progressione del PSA e radiografica — non sono stati raggiunti, indicando un controllo duraturo della malattia. I pazienti che hanno ottenuto una risposta completa durante la fase di induzione sembrano aver beneficiato maggiormente, e l’approccio terapeutico intermittente ha mitigato in modo significativo le tossicità tipicamente associate all’ADT continua.

Basandosi su queste fondamenta, lo studio di Fase 2 in corso cerca di migliorare i benefici della terapia adattiva aggiungendo docetaxel, un agente chemioterapico noto per prolungare la sopravvivenza nel mCSPC. Questo studio adotta un approccio simile incentrato sul paziente, utilizzando le risposte del PSA per guidare la tempistica e la combinazione dei trattamenti, che includono analoghi dell’LHRH, inibitori del segnale del recettore degli androgeni (ARSI) e docetaxel. L’ipotesi alla base di questo studio è che la terapia adattiva, se combinata con docetaxel, possa prolungare la fase sensibile alla castrazione del cancro alla prostata di stadio IV, ritardando potenzialmente la progressione e migliorando ulteriormente i risultati.

Questo studio di seconda fase è concepito come uno studio a braccio singolo, con tutti i partecipanti che ricevono lo stesso protocollo di trattamento adattivo. I criteri di inclusione garantiscono la selezione di pazienti che hanno probabilità di rispondere all’approccio adattivo, come coloro che ottengono riduzioni significative del PSA durante una fase preliminare di run-in. Il monitoraggio regolare garantisce che la terapia venga adattata in tempo reale per ottimizzare sia l’efficacia che la tollerabilità.

Fonte.

Studio clinico.

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