OncoACP3: un Potenziale Svolta nella Teranostica del Cancro alla Prostata — Perché?
68Ga-OncoACP3 è un innovativo radiotracciante a piccola molecola progettato per la rilevazione e la stadiazione non invasiva del cancro alla prostata metastatico. Presenta un’altissima affinità per la Fosfatasi Acida 3 (ACP3), un enzima abbondantemente espresso nei tessuti del cancro alla prostata ma in gran parte assente negli organi normali, ad eccezione della prostata sana. Questa espressione selettiva rende l’ACP3 un eccellente bersaglio per gli agenti di imaging se abbinato al Gallio-68 (68Ga).
Al contrario, l’Antigene di Membrana Specifico della Prostata (PSMA) è stato il biomarcatore tradizionale per l’imaging del cancro alla prostata. Sebbene il PSMA sia sovraespresso nella maggior parte dei tumori della prostata, è presente anche in altri tessuti, il che può portare a un assorbimento non specifico e a potenziali falsi positivi. Studi hanno dimostrato che l’ACP3 è più abbondantemente espresso nei tessuti del cancro alla prostata rispetto al PSMA, con una presenza minima negli organi normali. Questa espressione differenziale suggerisce che l’imaging mirato all’ACP3 potrebbe fornire risultati diagnostici più chiari e accurati.
OncoACP3 è anche in fase di studio come agente teranostico se coniugato con radioisotopi terapeutici come il Lutezio-177 (177Lu) e l’Attinio-225 (225Ac).
Valutazioni precliniche di OncoACP3 hanno mostrato risultati promettenti. Il radiotracciante mostra un accumulo rapido e selettivo nelle masse tumorali con un assorbimento eccezionalmente basso negli organi normali, compresi reni e ghiandole salivari. Questo targeting selettivo migliora la chiarezza dell’immagine e riduce il rumore di fondo, facilitando una localizzazione più precisa del tumore.
Inoltre, OncoACP3 ha dimostrato le migliori prestazioni della sua classe sia in vitro che in vivo, con la più alta affinità riportata per l’antigene ACP3. Nei modelli murini portatori di tumori positivi all’ACP3, OncoACP3 ha ottenuto un significativo accumulo e ritenzione del tumore, con un assorbimento minimo nei tessuti non bersaglio. Queste caratteristiche suggeriscono che OncoACP3 potrebbe offrire capacità di imaging superiori rispetto agli agenti a base di PSMA, portando potenzialmente a una migliore rilevazione e stadiazione del cancro alla prostata.
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