ADC di Nuova Generazione per il Trattamento del Cancro con Potenziale nel Cancro alla Prostata
I coniugati anticorpo-farmaco (ADC) di nuova generazione stanno facendo progredire la terapia del cancro trasportando farmaci citotossici direttamente alle cellule tumorali, migliorando l’efficacia e riducendo la tossicità. Questi ADC combinano anticorpi monoclonali con potenti carichi utili tramite linker stabili, mirando ad antigeni associati al tumore come il 5T4. L’ADC mirato a 5T4 sviluppato da Tubulis (attualmente in studio clinico di Fase 1) utilizza un anticorpo IgG1 legato all’exatecan, un inibitore della topoisomerasi I, attraverso un linker scindibile, garantendo una precisa somministrazione del carico utile. Le tecnologie di coniugazione avanzate migliorano la stabilità del linker, prevenendo la dispersione del carico utile e consentendo dosaggi più elevati con effetti collaterali minimi, un miglioramento significativo rispetto agli ADC precedenti.
L’antigene 5T4, una glicoproteina oncofetale, è un bersaglio promettente per l’immunoterapia del cancro alla prostata. È espresso nel cancro alla prostata, in particolare negli stadi avanzati, ed è associato alla progressione del tumore e alle metastasi. Studi dimostrano che il 5T4 è presente nelle linee cellulari di cancro alla prostata e nei tessuti derivati dai pazienti, con un’espressione più elevata nel cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). Le strategie di vaccinazione mirate a 5T4, come quelle che utilizzano vettori virali, hanno indotto risposte delle cellule T CD8+ nei modelli preclinici, proteggendo dalla crescita tumorale nei modelli di cancro alla prostata. Questi risultati suggeriscono che gli ADC mirati a 5T4 potrebbero essere efficaci nel cancro alla prostata, in particolare per il mCRPC, dove l’espressione dell’antigene è elevata.
La combinazione di approcci ADC con carichi utili immuno-modulanti potrebbe migliorare ulteriormente l’efficacia attivando l’immunità antitumorale, in particolare nel microambiente immunosoppressivo del cancro alla prostata, dove gli inibitori del checkpoint hanno mostrato un successo limitato.
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