Superare la Resistenza nel Cancro alla Prostata Metastatico: Riconversione di Pimitespib
Uno studio ha svelato una potenziale nuova arma nella lotta contro il cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). I ricercatori hanno scoperto che pimitespib, un farmaco già approvato in Giappone per il trattamento dei tumori gastrointestinali, potrebbe aiutare a superare la resistenza a terapie come enzalutamide, darolutamide e abiraterone, offrendo speranza ai pazienti con opzioni limitate.
Nel mCRPC, le cellule tumorali eludono questi inibitori della via del recettore degli androgeni (ARPI) attraverso meccanismi come recettori degli androgeni (AR) iperattivi, forme di AR mutate, una variante chiamata AR-V7, segnalazione alternativa del recettore dei glucocorticoidi (GR) e attivazione della via AKT. Questi processi consentono ai tumori di continuare a crescere nonostante il trattamento. Pimitespib mira alla proteina da shock termico 90 (HSP90), una molecola che stabilizza queste proteine che guidano la resistenza, interrompendone la funzione e ripristinando potenzialmente l’efficacia degli ARPI.
Lo studio ha testato pimitespib in quattro linee cellulari di cancro alla prostata e in due modelli animali di cancro alla prostata resistente alla castrazione. In laboratorio, pimitespib ha potenziato il potere dei tre ARPI, bloccando rapidamente l’ingresso di AR e GR nel nucleo cellulare entro un’ora dal trattamento. Ciò ha impedito l’attivazione dei geni che alimentano la crescita del cancro. Il farmaco ha anche ridotto i livelli delle proteine AR, GR, AR-V7 e AKT, smantellando efficacemente le difese molecolari alla base della resistenza agli ARPI. L’analisi genica ha confermato che pimitespib ha spento l’attività di queste proteine legate alla resistenza.
Nei modelli animali, pimitespib ha migliorato gli effetti di riduzione del tumore degli ARPI, con la combinazione di pimitespib ed enzalutamide che si è dimostrata particolarmente efficace e sicura, senza tossicità aggiuntiva significativa. Questi risultati suggeriscono che pimitespib potrebbe essere una svolta per i pazienti con mCRPC che non rispondono più alle terapie standard.
Sebbene i risultati siano promettenti, gli esperti avvertono che sono necessari studi clinici per confermare l’efficacia e la sicurezza di pimitespib nell’uomo.
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