Il Colesterolo Identificato come Scudo Chiave nelle Cellule Tumorali Resistenti al Calore

In una scoperta che potrebbe ridisegnare il trattamento del cancro, scienziati dell’Università di Chiba in Giappone hanno scoperto che il colesterolo aiuta alcune cellule tumorali a sopravvivere alle alte temperature, spiegando potenzialmente perché alcuni tumori resistono alle terapie basate sul calore. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports nel 2025, fa luce su un ostacolo importante nella terapia ipertermica, che ora potrebbe essere superato.

L’ipertermia, una tecnica che riscalda i tumori a circa 50 °C, è nota per uccidere le cellule tumorali risparmiando i tessuti sani. Aiuta anche ad attivare il sistema immunitario, rendendola una compagna promettente dell’immunoterapia. Ma fino ad ora, i medici si sono chiesti perché alcuni tumori resistano ostinatamente al calore. La risposta, a quanto pare, potrebbe risiedere nel colesterolo. I ricercatori hanno scoperto che le cellule tumorali resistenti al calore contengono molto più colesterolo nelle loro membrane rispetto a quelle sensibili al calore. Questo colesterolo extra agisce come uno scudo, impedendo alle membrane di diventare troppo fluide sotto lo stress termico e proteggendo le cellule dal danno fisico che altrimenti le farebbe morire.

Per testare questa teoria, il team ha utilizzato farmaci che riducono il colesterolo in cellule coltivate in laboratorio e in topi con tumori impiantati. I risultati sono stati sorprendenti: quando il colesterolo è stato ridotto, le cellule tumorali sono diventate molto più vulnerabili al calore. Nei modelli murini, la combinazione di deplezione di colesterolo e trattamento termico mirato ha portato alla drastica riduzione — e spesso alla totale scomparsa — dei tumori. Questi risultati sono stati di gran lunga migliori di quelli ottenuti con il solo trattamento termico.

Le implicazioni potrebbero essere di vasta portata. Da un lato, la misurazione dei livelli di colesterolo nei tumori potrebbe aiutare a prevedere quali pazienti trarrebbero maggiori benefici dall’ipertermia. Ancora più importante, la combinazione di farmaci ipocolesterolemizzanti e terapia termica potrebbe rendere l’ipertermia uno strumento molto più affidabile e potente nell’arsenale contro il cancro. Poiché questo approccio innesca una forma di morte cellulare chiamata necrosi, che tende a stimolare le risposte immunitarie, potrebbe anche aiutare a migliorare l’efficacia delle immunoterapie contro il cancro — attualmente efficaci solo in una piccola percentuale di pazienti.

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