Immunoterapia contro il cancro basata su virus vegetali: una nuova frontiera nella lotta ai tumori

Scienziati dell’Università della California, San Diego, hanno trovato un alleato sorprendente nella lotta contro i tumori: un virus che infetta le piante. Un nuovo studio, pubblicato su Cell Biomaterials, rivela come il Cowpea Mosaic Virus (CPMV), un virus vegetale innocuo, possa potenziare il sistema immunitario per attaccare il cancro con precisione e potenza straordinarie.

L’idea è tanto semplice quanto rivoluzionaria. Il CPMV, che infetta naturalmente le piante di fagiolo occhiato, viene iniettato direttamente nel tumore. Una volta lì, funziona come un campanello d’allarme per il sistema immunitario, che spesso fatica a riconoscere il cancro come una minaccia. Attira cellule immunitarie come neutrofili, macrofagi e cellule natural killer, la prima linea di difesa del corpo, stimolandole ad attaccare le cellule tumorali. Ancora più impressionante, induce il rilascio di potenti segnali chiamati interferoni, che mobilitano il sistema immunitario non solo a distruggere il tumore trattato, ma anche a cercare cellule tumorali in altre parti del corpo, comprese le metastasi. Questo crea una memoria immunitaria duratura, simile a un vaccino che insegna all’organismo a mantenere il cancro sotto controllo.

Cosa rende speciale il CPMV? I ricercatori lo hanno confrontato con un altro virus vegetale, il Cowpea Chlorotic Mottle Virus (CCMV), che non possiede lo stesso effetto anti-tumorale. Entrambi i virus vengono captati dalle cellule immunitarie a ritmi simili, ma l’arma segreta del CPMV risiede nel suo RNA, il materiale genetico del virus. A differenza del CCMV, l’RNA del CPMV persiste più a lungo nelle cellule immunitarie, raggiungendo una parte della cellula chiamata endolisosoma, dove attiva una proteina chiamata Toll-like receptor 7, che agisce come un turbo, stimolando il rilascio di interferoni che uccidono il cancro. Il CCMV, invece, produce segnali diversi che non hanno lo stesso effetto anti-tumorale, rendendo CPMV il chiaro vincitore.

I vantaggi di questo approccio sono notevoli. È efficace su diversi tipi di cancro, dalla pelle al seno fino ai polmoni, come dimostrato in studi su topi e perfino cani affetti da tumore. È anche sicuro: poiché il CPMV infetta solo le piante, non può causare malattie nell’uomo, rappresentando un’opzione a basso rischio rispetto a trattamenti tradizionali come la chemioterapia, che può danneggiare le cellule sane. Inoltre, il CPMV è economico da produrre, coltivato nelle piante anziché tramite costosi processi di laboratorio, rendendo questa terapia più accessibile rispetto a soluzioni costose come le terapie cellulari personalizzate.

Forse l’aspetto più entusiasmante è la sua capacità di combattere il cancro a livello sistemico, riducendo tumori lontani dal sito di iniezione e prevenendo recidive, il tutto con potenzialmente meno effetti collaterali. Il team sta ora lavorando verso studi clinici sull’uomo, perfezionando il virus per renderlo ancora più efficace.

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