TJ101 inizia i test per pazienti con cancro alla prostata avanzato

Il trial clinico di Fase 1, avviato a settembre, valuta TJ101, un anticorpo-farmaco coniugato bispecifico che prende di mira simultaneamente due proteine comunemente presenti nelle cellule tumorali. Questa nuova generazione di trattamenti oncologici combina la precisione di targeting degli anticorpi con la potenza citotossica dei farmaci chemioterapici, consegnando carichi tossici specificamente alle cellule tumorali risparmiando i tessuti normali.

TJ101 colpisce EGFR, una proteina che favorisce la crescita del tumore, e B7-H3, una proteina di checkpoint immunitario che aiuta le cellule tumorali a sfuggire alle difese naturali dell’organismo. Entrambe le proteine sono frequentemente espresse insieme nei tumori solidi, incluso il cancro alla prostata. Le ricerche hanno dimostrato che B7-H3 è particolarmente abbondante nei tumori prostatici avanzati che sono diventati resistenti alla terapia ormonale.

Quando il farmaco si lega alle cellule tumorali che esprimono queste proteine, viene internalizzato e rilascia un inibitore della topoisomerasi che danneggia il DNA e uccide la cellula. Il farmaco trasporta otto copie del carico tossico e può uccidere anche le cellule tumorali vicine che potrebbero non esprimere le proteine bersaglio grazie a un effetto bystander.

Il trial clinico arruolerà pazienti con vari tipi di tumori solidi avanzati che hanno esaurito le opzioni di trattamento standard, inclusi i pazienti con cancro alla prostata.

L’approccio a doppio bersaglio riflette il crescente interesse per strategie volte a superare la capacità del cancro di sviluppare resistenza alle terapie con un singolo agente. Anche se le cellule tumorali sviluppano resistenza al targeting di una proteina, la presenza del secondo bersaglio può comunque consentire al farmaco di mantenere la sua efficacia.

B7-H3 ha attirato notevole attenzione da parte dei ricercatori oncologici perché è altamente espresso in molti tipi di tumore ma ha una presenza limitata nei tessuti normali. Studi hanno dimostrato che i livelli di B7-H3 correlano con la progressione del cancro alla prostata e con esiti sfavorevoli per i pazienti, mentre EGFR è già stato preso di mira con successo in altri tumori ma si è rivelato più difficile da trattare nel cancro alla prostata.

Il trial è condotto sia in Cina che negli Stati Uniti, a conferma dell’intenzione di sviluppare il farmaco per i mercati globali.

Fonte.

Studio clinico.

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