AGGIORNAMENTO: VIR-5500 avanza alla terza parte dello studio di fase 1 con risultati preliminari promettenti
VIR-5500 è un attivatore di cellule T a doppio mascheramento progettato per colpire l’antigene di membrana specifico della prostata (PSMA) nel trattamento del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). I dati preliminari dello studio clinico di fase iniziale rivelano un profilo favorevole di sicurezza e attività, in particolare in pazienti pesantemente pretrattati.
VIR-5500 utilizza la tecnologia di mascheramento PRO-XTEN per attivare selettivamente il coinvolgimento delle cellule T all’interno del microambiente tumorale, con l’obiettivo di ridurre al minimo la tossicità sistemica e gli eventi avversi nei tessuti sani. Il farmaco combina un approccio bispecifico, legandosi sia al PSMA sulle cellule tumorali prostatiche che al CD3 sulle cellule T, con elementi di mascheramento che vengono scissi dalle proteasi presenti nell’ambiente tumorale. Questo approccio punta a favorire una più intensa attività immunitaria antitumorale, riducendo al contempo il rischio di effetti off‑target come la sindrome da rilascio di citochine (CRS) e la neurotossicità.
Lo studio clinico di fase 1 è in corso e prevede coorti di incremento e di espansione della dose, sia in monoterapia sia in combinazione con inibitori della via del recettore degli androgeni (ARPI). Il trial è progredito fino alla parte 3, focalizzata sulla terapia combinata con ARSI in pazienti non precedentemente trattati con taxani, con l’obiettivo di arruolare complessivamente 390 partecipanti in tutti i bracci dello studio. Gli endpoint principali includono sicurezza, farmacocinetica, tasso di risposta del PSA e tasso di risposta obiettiva (ORR). La durata prevista dello studio è di circa 48 mesi.
I risultati intermedi delle prime due parti del trial indicano che VIR-5500 è ben tollerato e non sono state osservate tossicità dose‑limitanti. Gli eventi avversi sono stati generalmente lievi, con casi isolati di CRS di grado 1 e 2. Non sono stati riportati episodi di CRS di grado 3 o superiore. La buona tollerabilità è attribuita al meccanismo a doppio mascheramento, che contribuisce a prevenire tossicità on‑target ma off‑tumor.
È stato osservato un declino del PSA in tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose, con una riduzione confermata di almeno il 50% nel 58% dei casi. L’ulteriore incremento del dosaggio potrebbe generare risposte più profonde e durature, in base alle tendenze osservate nelle coorti iniziali. La lunga emivita del farmaco (8‑10 giorni) consente una somministrazione ogni tre settimane, migliorando la praticità e l’aderenza al trattamento.
VIR-5500 mostra attività anche in pazienti con notevole carico di malattia e precedenti terapie estese, suggerendo una potenziale utilità sia in monoterapia sia in regimi combinati, anche nelle linee più precoci del carcinoma prostatico metastatico. Il suo profilo di sicurezza differenziato, in particolare riguardo alle tossicità immunitarie sistemiche, supporta la prosecuzione dello sviluppo clinico e l’escalation del dosaggio. I dati futuri chiariranno ulteriormente la durabilità e la profondità della risposta, con un’espansione in corso del trial per includere popolazioni di pazienti più ampie.
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