AGGIORNAMENTO: studio di fase 1 sulla terapia radioligandica alfa AB001 in pazienti con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC)

Un nuovo studio clinico di fase 1, noto come trial ARTISAN, sta valutando una terapia radioligandica alfa sperimentale a base di piombo-212 mirata all’antigene di membrana specifico della prostata (PSMA) in uomini con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC).

Abbiamo già discusso di AB001 in un articolo precedente; il trial è ora stato approvato e sono disponibili i dettagli completi.

La terapia combina una piccola molecola mirata al PSMA con l’isotopo emettitore alfa piombo-212 (212Pb). Le particelle alfa rilasciano radiazioni ad alta energia e altamente localizzate, limitando l’esposizione ai tessuti sani circostanti. Questo approccio di precisione è progettato per migliorare il targeting del tumore riducendo al contempo gli effetti collaterali sistemici spesso associati alla radioterapia convenzionale.

Con un’emivita di 10,6 ore, il 212Pb si adatta bene all’attività biologica dei piccoli peptidi utilizzati nei radiofarmaci mirati. I risultati preclinici suggeriscono un maggior controllo del tumore rispetto agli agenti emettitori beta come 177Lu-PSMA (Pluvicto), soprattutto quando il trattamento viene somministrato in dosi frazionate anziché in una singola dose elevata.

Si tratta della prima valutazione clinica di una terapia mirata al PSMA che utilizza il piombo-212, introducendo la tecnologia a emissione alfa in un ambito terapeutico finora dominato dai radioligandi a emissione beta. Includendo sia pazienti mai trattati con 177Lu-PSMA che già trattati, il trial mira a rispondere a un bisogno insoddisfatto nei soggetti che progrediscono dopo la terapia radioligandica standard.

Saranno arruolati circa 80 partecipanti in più centri negli Stati Uniti, con una possibile espansione internazionale.

Gli endpoint primari includono sicurezza, tollerabilità e identificazione della dose e del regime ottimali.
Gli endpoint secondari comprendono i tassi di riduzione del PSA (risposte PSA50 e PSA90), il tasso di risposta obiettiva, la sopravvivenza libera da progressione radiografica, oltre a valutazioni farmacocinetiche e di imaging.

Gli studi in fase precoce condotti su un piccolo numero di pazienti hanno mostrato una sicurezza accettabile e una distribuzione biodistributiva promettente, con un assorbimento tumorale significativo e un accumulo limitato nei tessuti non bersaglio.

Trial clinico.

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