ACBP: Gli Scienziati Identificano una Proteina Chiave che Guida la Metastasi Ossea, Indicando Nuove Strategie Terapeutiche
Utilizzando la tecnologia CRISPR, i ricercatori hanno identificato una proteina nota come proteina legante l’acil-coenzima A (ACBP) come un attore chiave nel processo di metastasi del cancro alle ossa. I loro studi hanno rivelato che i topi con livelli più elevati di ACBP avevano una maggiore probabilità che il loro cancro ai polmoni o al seno si diffondesse alle ossa. Questa scoperta è stata corroborata da un’analisi dei dati genetici umani di tumori polmonari e mammari, che ha mostrato che livelli elevati di ACBP erano associati a metastasi ossee e a peggiori esiti di sopravvivenza per i pazienti.
La ricerca, pubblicata su Science Translational Medicine, ha approfondito i meccanismi con cui ACBP aiuta le cellule tumorali. Si è scoperto che ACBP aiuta queste cellule a generare energia attraverso un processo chiamato ossidazione degli acidi grassi (FAO) e consente loro anche di eludere un tipo di morte cellulare programmata nota come ferroptosi.
Fondamentalmente, il team di ricerca, dell’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas, in collaborazione con scienziati della Rice University e della Shanghai Jiao Tong University, ha testato composti progettati per interferire con l’attività di ACBP. Quando topi impiantati con cellule tumorali umane inclini a metastatizzare all’osso sono stati trattati con questi composti – l’imidazolo chetone erastina (IKE) e l’etomoxir – nessuno dei tumori dei roditori si è diffuso alle ossa. Gli scienziati hanno notato che l’etomoxir interferisce con la FAO, mentre l’IKE promuove la ferroptosi. Hanno concluso che il blocco della FAO o l’induzione della ferroptosi hanno inibito la metastasi ossea nei modelli murini, suggerendo potenziali applicazioni per il trattamento clinico.
La metodologia utilizzata per identificare ACBP ha coinvolto uno screening di attivazione CRISPR. I ricercatori hanno creato una libreria di molecole di RNA guida che mirano a vari geni e le hanno collegate a un macchinario proteico derivato da CRISPR progettato per aumentare l’espressione dei geni mirati. Inserendo questo macchinario nelle cellule tumorali, hanno potuto quindi osservare quali geni attivati promuovevano il comportamento metastatico.
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