IMGS-101: Inizia lo Studio Clinico di Fase 1/2 per l’Agente che Inverte l’Ipossia nel Cancro alla Prostata
È stato avviato uno studio clinico di Fase I/II per valutare un agente che modifica l’ipossia, IMGS-101 (evofosfamide), in combinazione con inibitori del checkpoint per il trattamento di pazienti adulti con tumori avanzati. Il primo paziente è stato trattato presso l’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas. Lo studio in aperto si concentrerà su pazienti con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (SCCHN) HPV-negativo e cancro al pancreas. Lo studio include fasi di escalation della dose e di espansione per valutare la farmacocinetica, l’efficacia, l’attività antitumorale e la sicurezza della terapia di combinazione.
Lo studio affronta un ostacolo importante all’immunoterapia del cancro mirando all’ipossia, una condizione che limita l’infiltrazione delle cellule T e diminuisce le risposte immunitarie. Contrastando l’ipossia, questo approccio potrebbe facilitare l’accesso delle cellule T ai tumori, potenziando così l’efficacia degli inibitori del checkpoint e migliorando potenzialmente i risultati in questi tumori difficili.
L’ipossia, o bassi livelli di ossigeno, è una caratteristica comune dei tumori solidi, compreso il cancro alla prostata. Nel mCRPC, l’ipossia svolge un ruolo significativo in:
Promozione dell’Aggressività e delle Metastasi: le condizioni ipossiche selezionano le cellule tumorali con un aumentato potenziale metastatico. L’ipossia induce l’espressione di geni coinvolti nell’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni), consentendo ai tumori di crescere e diffondersi. Aumenta anche i fattori che promuovono la transizione epitelio-mesenchimale (EMT), un processo che consente alle cellule tumorali di staccarsi dal tumore primario e invadere i tessuti circostanti.
Resistenza alla Terapia: l’ipossia contribuisce alla resistenza a varie terapie antitumorali, tra cui radiazioni e chemioterapia. Può ridurre l’efficacia delle radiazioni diminuendo la produzione di specie reattive dell’ossigeno, che sono cruciali per la morte cellulare indotta dalle radiazioni. L’ipossia può anche ridurre la sensibilità delle cellule tumorali ai farmaci chemioterapici.
Evasione Immunitaria: l’ipossia compromette la funzione delle cellule immunitarie, in particolare delle cellule T. Gli ambienti ipossici all’interno dei tumori possono inibire l’infiltrazione delle cellule T, sopprimere la loro attività citotossica e promuovere l’espressione di molecole di checkpoint immunitario, consentendo alle cellule tumorali di eludere la distruzione immunitaria.
Il trattamento ha mostrato risultati promettenti nei modelli preclinici e in uno studio di Fase I, dimostrando i primi segni di sinergia con gli inibitori del checkpoint ripristinando la funzionalità delle cellule T. L’obiettivo è che invertendo l’ipossia, questo approccio prepari i tumori a essere più sensibili all’inibizione del checkpoint.
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