AGGIORNAMENTO: I risultati di fase 2 per 177Lu-DGUL appaiono molto promettenti

Una nuova terapia contro il cancro alla prostata proveniente dalla Corea del Sud sta mostrando risultati incoraggianti che potrebbero rivaleggiare con il farmaco già affermato Pluvicto. Abbiamo già parlato di questa terapia, ma ora c’è un aggiornamento importante.

In uno studio clinico di fase 2, 177Lu-DGUL, un radiofarmaco progettato per colpire il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), ha dimostrato notevoli risultati in termini di efficacia e sicurezza, posizionandosi come una potenziale svolta per i pazienti in Corea e non solo. I risultati, annunciati a settembre 2025, suggeriscono che 177Lu-DGUL possa superare Pluvicto in alcuni parametri chiave, offrendo speranza per trattamenti più accessibili e meno tossici.

Lo studio, condotto in diversi ospedali sudcoreani, ha arruolato 91 pazienti con mCRPC progredito nonostante trattamenti precedenti. Di questi, 78 pazienti sono stati valutabili per la risposta tumorale, esaminata da un comitato di revisione indipendente tramite tre criteri standardizzati: RECIST v1.1, RECIST v1.1 modificato secondo PCWG e mPERCIST (tramite PET/CT). I risultati sono stati sorprendenti: 177Lu-DGUL ha raggiunto un tasso di risposta obiettiva (ORR) del 35,9% secondo RECIST v1.1, con l’8,97% dei pazienti che ha ottenuto la completa scomparsa del tumore (risposta completa, CR) e il 26,9% che ha mostrato una significativa riduzione del tumore (risposta parziale, PR).

Per confronto, Pluvicto, valutato nello studio globale di fase 3 VISION, ha riportato un ORR leggermente inferiore del 29,8%, con 6,8% di CR e 23,0% di PR secondo gli stessi criteri.

Valutato con il RECIST v1.1 modificato per il carcinoma prostatico (PCWG), l’ORR di 177Lu-DGUL è salito al 41,0%. Utilizzando i criteri mPERCIST, che sfruttano le immagini PET/CT per una maggiore precisione, l’ORR è schizzato all’81%, evidenziando la capacità del farmaco di colpire efficacemente le cellule tumorali che esprimono PSMA.

Sebbene i confronti diretti siano limitati dalle differenze di disegno degli studi (questo era uno studio di fase 2 a braccio singolo, mentre VISION era un ampio studio di fase 3 randomizzato), questi risultati suggeriscono che 177Lu-DGUL potrebbe avere un vantaggio competitivo nella riduzione dei tumori.

La sicurezza è un altro punto di forza di 177Lu-DGUL. Un effetto collaterale comune delle radioterapie mirate al PSMA, come Pluvicto, è la xerostomia (secchezza della bocca), che ha colpito il 38,8% dei pazienti nello studio VISION. Al contrario, solo il 13,2% dei pazienti trattati con 177Lu-DGUL ha riportato questo problema, indicando una tossicità significativamente inferiore per i tessuti sani, come le ghiandole salivari.

Questo profilo di minori effetti collaterali potrebbe migliorare la qualità di vita dei pazienti, un fattore cruciale per chi affronta il trattamento del carcinoma prostatico avanzato. Entrambi i farmaci utilizzano il lutezio-177, un radioisotopo beta-emittente, per rilasciare radiazioni direttamente alle cellule tumorali che esprimono l’antigene di membrana specifico della prostata (PSMA), risparmiando i tessuti sani circostanti. Tuttavia, 177Lu-DGUL sembra offrire un approccio più raffinato, probabilmente grazie al suo design molecolare, che migliora la precisione del targeting e riduce gli effetti indesiderati.

Lo sviluppatore dovrebbe presentare richiesta di approvazione condizionata in Corea del Sud entro la fine del 2025, con l’obiettivo di portare rapidamente la terapia sul mercato.

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