Aggiornamento su Mevrometostat: lo Studio Clinico di Fase 2 Continua a Mostrare Risultati Promettenti

I risultati di uno studio di Fase 2 (NCT03460977), in aperto e randomizzato, mostrano che la combinazione dell’inibitore di EZH2 mevrometostat con enzalutamide e terapia di deprivazione androgenica (ADT) migliora significativamente gli esiti rispetto al solo enzalutamide.

Mevrometostat è un inibitore potente e selettivo di EZH2. L’esplorazione precedente della dose aveva indicato che la combinazione di mevrometostat più enzalutamide e ADT era generalmente sicura e mostrava i primi segni di efficacia, compresi gli effetti sull’attività di EZH2, la riduzione osservabile del tumore (risposta oggettiva) e cali significativi dei livelli di PSA.
L’ultimo rapporto proviene dalla parte di espansione della dose dello studio, che ha arruolato 81 pazienti con mCRPC che avevano precedentemente utilizzato abiraterone e non avevano ricevuto più di un trattamento chemioterapico precedente. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere la terapia di combinazione (mevrometostat 1250 mg due volte al giorno a stomaco vuoto più enzalutamide 160 mg al giorno) o il solo enzalutamide 160 mg al giorno, continuando l’ADT.
Il risultato centrale dello studio si è concentrato sull’endpoint primario: la sopravvivenza libera da progressione radiografica (rPFS), che misura per quanto tempo i pazienti vivono senza che il loro cancro cresca o si diffonda come visto alle scansioni. I risultati hanno dimostrato un miglioramento significativo per coloro che hanno ricevuto la terapia di combinazione. La rPFS mediana è stata di notevoli 14,3 (7,5, non stimabile) e 6,2 (4,1, 13,9) mesi per coloro che hanno ricevuto il solo enzalutamide. Ciò rappresenta un beneficio statisticamente significativo, con un hazard ratio di 0,51.
Oltre alla misura primaria, la terapia di combinazione ha mostrato benefici anche negli endpoint secondari. Tra i pazienti il cui cancro poteva essere misurato all’inizio dello studio, il tasso di risposta oggettiva era del 26,7% con la combinazione, contro il 14,3% con il solo enzalutamide. Inoltre, è stato osservato un calo confermato del 50% o più dell’antigene prostatico specifico (PSA50) in una proporzione significativamente più alta di pazienti nel gruppo di combinazione (34,1%) rispetto al gruppo con solo enzalutamide (15,4%).

Per quanto riguarda la sicurezza, la combinazione di mevrometostat ed enzalutamide ha avuto un profilo di eventi avversi gestibile. Tuttavia, come è comune con i trattamenti di combinazione, l’incidenza di eventi avversi emergenti dal trattamento gravi (Grado ≥3) è stata più alta nel braccio di combinazione (53,7%) rispetto al braccio con solo enzalutamide (42,5%).

In conclusione, gli autori dello studio hanno determinato che la combinazione di mevrometostat ed enzalutamide ha migliorato gli esiti per i pazienti con mCRPC rispetto al solo enzalutamide, con un profilo di effetti collaterali gestibile. Dati questi risultati positivi, è considerata giustificata un’ulteriore indagine su questa terapia di combinazione per i pazienti con mCRPC.

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