ASCO GU 2025: Svolta Guidata dall’Intestino, un Nuovo Studio Collega il Rallentamento del Cancro alla Prostata a Fitochimici e Probiotici
Uno studio clinico rivoluzionario ha rivelato che migliorare la salute dell’intestino potrebbe essere un potente alleato nella gestione del cancro alla prostata. I ricercatori hanno studiato 212 uomini con cancro alla prostata a lenta progressione (età media di 74,5 anni), tutti i quali assumevano un integratore ricco di fitochimici appositamente formulato. Questo integratore, contenente estratti standardizzati e forme purificate di zenzero, mirtillo rosso, melograno, curcuma, broccoli e tè verde, è stato precedentemente scoperto aiutare a rallentare l’aumento dell’antigene prostatico specifico (PSA). Nel nuovo studio, metà dei partecipanti ha ricevuto anche una miscela di probiotici a base di lattobacilli, inulina prebiotica e vitamina D, mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo.
Dopo 16 settimane, gli uomini che hanno ricevuto solo l’integratore di fitochimici hanno visto il loro tasso di crescita del PSA scendere dal 19,6% al 6,2%, un rallentamento significativo. Tuttavia, coloro che hanno combinato l’integratore con la miscela di probiotici hanno sperimentato un cambiamento ancora più drastico, passando da un aumento del PSA del 21,7% a una diminuzione del 20%. Questa oscillazione del 41,7% segna un miglioramento sostanziale sia rispetto alla loro linea di base che al gruppo placebo, indicando che l’ottimizzazione della flora intestinale può avere un impatto marcato sulla progressione del cancro alla prostata.
Oltre a rallentare la crescita del PSA, i partecipanti che assumevano probiotici e l’integratore di fitochimici hanno riportato una migliore funzione urinaria, misurata dall’International Prostate Symptom Score, e una migliore salute sessuale basata sull’International Index of Erectile Function. Solo circa il 5% ha notato un lieve gonfiore, ma più del doppio di questo numero ha riportato un migliore comfort intestinale. I livelli di testosterone nel sangue sono rimasti simili in tutti i gruppi, suggerendo che l’integratore non ha interferito con il normale equilibrio ormonale.
Le scansioni di risonanza magnetica (MRI), disponibili per 180 uomini, hanno mostrato che nella maggior parte dei casi la malattia è rimasta stabile e si è persino ridotta in 10 partecipanti. Solo sei uomini hanno mostrato un chiaro peggioramento della malattia, in linea con aumenti del PSA superiori alla media. Questi risultati suggeriscono che l’integratore, specialmente se abbinato alla terapia probiotica, non maschera semplicemente i livelli di PSA ma potrebbe aiutare a ridurre il carico effettivo della malattia.
Essendo il primo studio al mondo in doppio cieco e controllato con placebo a esaminare un intervento sulla salute dell’intestino nel cancro alla prostata, questa ricerca evidenzia l’importanza dell’”asse intestino-prostata”.
Il follow-up futuro mira a confermare se questi benefici a breve termine si traducano in vantaggi duraturi, fornendo al contempo a pazienti e medici prove più solide a sostegno delle strategie basate sulla dieta.
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