Nuova Speranza per il Cancro alla Prostata Neuroendocrino: Mirare all’HSP60 Mitocondriale
Un team di ricercatori del Roswell Park Comprehensive Cancer Center ha identificato un potenziale nuovo bersaglio terapeutico per il cancro alla prostata neuroendocrino (NEPC), un sottotipo raro e aggressivo resistente alle terapie tradizionali. Lo studio, pubblicato su Oncogene, si concentra sul ruolo dell’HSP60, una proteina coinvolta nel mantenimento della funzione mitocondriale.
Il NEPC si sviluppa quando le cellule del cancro alla prostata si evolvono in risposta alla terapia di deprivazione androgenica (ADT), trasformandosi in una forma che non dipende più dalla segnalazione degli androgeni. Queste cellule neuroendocrine sono intrinsecamente resistenti ai trattamenti standard come il cisplatino e altre chemioterapie.
Inibendo l’HSP60, i ricercatori hanno scoperto che la segnalazione della β-catenina, una via nota per guidare la staminalità e le metastasi del cancro, era significativamente ridotta. Questa interruzione ha fatto sì che le cellule neuroendocrine tornassero a uno stato sensibile al cisplatino e ha ridotto il carico tumorale nei modelli preclinici. Inoltre, l’inibizione dell’HSP60 ha migliorato la sensibilità ad altri farmaci mitocondrio-tossici come la doxorubicina.
È importante notare che mirare all’HSP60 potrebbe sfruttare farmaci esistenti, offrendo un percorso più immediato all’applicazione clinica.
Questa ricerca offre un passo promettente verso trattamenti personalizzati per i pazienti con cancro alla prostata avanzato, fornendo speranza dove le terapie attuali falliscono.
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